Riceviamo e pubblichiamo, sebbene il linguaggio di questa lettera e l'educazione del suo autore non siano in linea con quelli dei nostri abituali lettori.Spettabile «Il Superficiale»,
sono un cittadino di Pinerolo (TO), e quest’estate ho deciso di trascorrere la settimana di Ferragosto a casa. L’intenzione era godere della proverbiale quiete della val Chisone, lontana dal turismo di massa e dal suo fastidioso portato di caos e sporcizia, e di raggiungere solo tra qualche giorno mete più “movimentate”.
Purtroppo, anche a causa dell’immobilismo dell’amministrazione locale, mi trovo invece alle prese con un’orda di giovani, per lo più dediti alla droga, che hanno scelto la nostra tranquilla cittadina per organizzare un rave party. Vi lascio immaginare la rabbia del dover avere a che fare con la musica a tutto volume fino all’alba — musica oltretutto che definirei come minimo inascoltabile —, del dover rinunciare alle serene passeggiate nei boschi, diventati stanze da letto e toilettes all’aria aperta, del dover infine temere per la mia persona e le mie cose, alla mercé di questi vandali impasticcati.
(Continua....)Sono sicuro che a Rimini sarei stato più tranquillo.
Vi sembra giusto tutto ciò?
Distinti saluti e scusate lo sfogo.
Lettera firmata
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Caro lettore,
anche noi siamo stupiti che la scelta sia caduta su Pinerolo, nella cui piazza principale, peraltro, assistemmo anni fa ad un’altra manifestazione inusuale: un’esibizione motoristica avente come protagonista un’Ape Piaggio, lanciata a tutta velocità (circa 30-40 Km/h) in piena notte (circa le 22), nello stupore dei presenti.
Tuttavia, animati da giocosa superficialità, e memori della celebre “sgambata” in Fantozzi contro tutti (sgambata finta in realtà, dichiarata al solo scopo di impressionare il megadirettore Cobram), ci piace immaginare questi giovani che, dopo essersi accordati in rete, discutendo per mesi sulla meta più adatta, siano alfine giunti ad un accordo al grido di «A Pinerolo!», frase entrata nell’immaginario collettivo e prossima a superare in celebrità il garibaldiano «Obbedisco».
Antonello da Messina
P.S. Nel sito Slipperypond la cronaca reale dell'evento.
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